Carbossiterapia
Riduzione della “Cellulite”, delle Adiposità Localizzate e delle Smagliature
Check-Up Dermatologico
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Di cosa si tratta?
La carbossiterapia consiste nell'iniezione sottocutanea, mediante idonea apparecchiatura, di anidride carbonica medicale, con lo scopo di aumentare il flusso sanguigno e linfatico a livello dei tessuti infiammati.
Applicazioni
Grazie alla capacità di agire sull'attività dei fibroblasti, migliorando il processo di rigenerazione tessutale e avendo un'attività benefica sulla vasodilatazione si è rivelata di grande efficacia nella terapia antiaging. Trova quindi utile applicazione nel trattamento di biostimolazione di volto, collo, decolleté e mani, per ridare tono alla pelle delle braccia e delle gambe. Inoltre grazie all'effetto lipoclastico (rottura delle membrane cellulari) della CO2 trova utile applicazione nella riduzione degli accumuli di grasso localizzato di addome, cosce, glutei e fianchi. Ripristinando il corretto flusso di sangue alle cellule asfittiche ha un'azione diretta sui fibroblasti e sul riallineamento delle fibre elastiche risulta quindi molto efficace nel trattamento della cellulite e delle smagliature di recente insorgenza promuovendo un ricompattamento del derma e una riduzione dell'aspetto della cute a “ buccia d'arancia”
Il trattamento
Il trattamento viene praticato dl medico che effettua delle microiniezioni di anidride carbonica sia nel derma che sottocute usando un ago sottilissimo. L'anidride carbonica viene emessa da apparecchi collaudati che permettono di gestire la Co2 in tranquillità, senza il rischio di emboli gassosi, il trattamento non è doloroso ma solo leggermente fastidioso e non richiede alcuna anestesia. La durata del trattamento consigliata è di una seduta alla settimana per un totale di otto\dieci trattamenti.
Controindicazioni
1 . insufficienze cardiache renali e respiratorie 2 . ipertensione arteriosa grave, epatite cronica grave, epatite, cirrosi 3 . anemia grave 4 . pz in cura chemioterapica 5 . pregressi ictus cerebrali 6 . pz in cura con acetazolamide, diclofenamide o altri inibitori dell'anidrasi carbonica 7 . diabete mellito 8 . assunzione di metformina altre biguanidi 9 . insufficienza arteriosa grave, trombosi, tromboflebiti, embolie, pregressa erisipela. In tutte queste condizioni, potrebbero verificarsi fenomeni di acidosi e chetoacidosi.
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